Alloggio

La Voliera

Prima di acquistare un Petauro bisogna pensare bene al tipo di voliera di cui avremo bisogno. La prima cosa da tenere in considerazione è che questo piccolo marsupiale è arboricolo e di conseguenza è importante che la voliera sia delle dimensioni adeguate, si deve sviluppare sia in altezza che in larghezza e deve garantire loro lo spazio per potersi muovere in totale libertà con salti ed acrobazie.
La voliera deve essere a prova di fuga perché il petauro è un ottimo evasore. Bisogna fare attenzione anche alle parti sporgenti e agli spigoli di lamiera taglienti, l’alloggio deve essere sicuro al 100%.
Il Petauro predilige la parte alta della gabbia come punto “sicuro”, questa zona deve essere ben riparata e deve avere un saldo appoggio per il nido, che deve essere collocato nel punto più alto e al riparo dal vento, dal sole diretto e dalle intemperie.
Essendo un animale che vive sugli alberi ama guardare tutto dall’alto e difficilmente vedrete il Petauro passeggiare alla base della voliera, se non per necessità particolari come quella di raggiungere la ciotola del cibo.
Le aperture della voliera devono essere abbastanza ampie da permettere di arrivare in tutti i punti della gabbia e poter introdurre i rami necessari per un buon arredamento.
Come fondo della voliera non bisogna usare segatura e sabbia per gatti, essendo molto abrasive possono danneggiare i genitali di questi piccoli animali. Se poi la gabbia è di piccole dimensioni non si devono utilizzare sabbia o sassolini polverosi perché questi possono provocare problemi all’apparato respiratorio dell’animale. Adottare un sistema con base amovibile è molto utile per mantenere pulita la gabbia con facilità in quanto il fondo sarà sempre molto sporco.

Arredamento

L’arredamento della voliera deve tener conto della taglia dell’animale e deve avere alcuni requisiti speciali. Si può cercare di ricreare l’ambiente naturale inserendo legni, tronchi e diversi nidi possibilmente in legno che andranno cambiati dopo qualche mese per motivi di pulizia.
L’elemento principale è il rifugio, che come già detto deve essere collocato in una parte elevata della struttura; si può utilizzare una casetta di legno, un tronco cavo, un vaso rovesciato, l’importante è che il rifugio protegga bene l’animale dalla luce nelle ore diurne. La presenza di più rifugi offrono una possibilità di scelta al Petauro e in certe situazioni un aiuto in più dove potersi riparare. La scelta del nido è di fondamentale importanza per la sua salute, sarà il luogo in cui passerà la maggior parte del tempo, quindi è essenziale che sia scelto con senno senza badare solo all’aspetto estetico.
Il nido può essere imbottito con diversi tipi di materiale per renderlo accogliente, morbido e caldo, ma occorre stare attenti a non utilizzare materiale che possa irritare i loro occhi delicati oppure che possa farli impigliare con le unghie affilate.
All’interno della voliera, oltre ad uno o più rifugi, sono necessari i recipienti del cibo e dell’acqua. È meglio dividere il cibo fresco e umido da quello secco e metterli in due recipienti separati, meglio ancora posizionarli in due punti diversi della voliera in quanto possono nascere dispute per il cibo, con la scontata prevalenza del maschio dominante o dell’esemplare più determinato presente in quel momento. È bene quindi accertarsi che tutti gli esemplari abbiano la loro razione di cibo, soprattutto i giovani e i più sottomessi. I recipienti non vanno posizionati sotto rami o sporgenze per evitare di ritrovarli pieni di sporcizia e feci.
I recipienti dell’acqua possono essere sia a goccia che normali pentolini, in quest’ultimi l’animale si disseterà in modo più naturale, ma bisognerà prestare più attenzione alla frequenza dei cambi d’acqua che con questo metodo si sporcherà più facilmente. Se utilizziamo integratori di calcio liquido è più opportuno quindi scegliere beverini a goccia per evitare sprechi.
Necessità Speciali: in libertà il Petauro dello zucchero vive in prevalenza su grandi alberi e ama gli spazi aperti dove può esibirsi in planate di molti metri, quindi in cattività la cosa migliore è cercare di riprodurre il più possibile il suo ambiente naturale. Una voliera che si estende in altezza è sicuramente la soluzione perfetta, arredarla con rami su cui si possa arrampicare e possa saltare da uno all’altro lo renderanno sicuramente felice. Necessita di molto esercizio fisico quindi più saranno presenti rami su cui esibirsi in acrobazie più il nostro amico potrà mantenersi in forma.
I rami sono importanti anche per il consumo delle loro unghie che altrimenti diventerebbero lunghe e taglienti.
Le voliere con ripiani, come quelle per cincillà o scoiattoli, non sono adatte per il petauro, tutti i punti d’appoggio e le parti piane devono essere sostituite da lunghi rami che attraversano la voliera in verticale e da legni incastrati tra le sbarre in orizzontale. Bisogna trovare il giusto compromesso nella disposizione dei legni, si deve evitare che l’arredo sia troppo ingombrante perché per il Petauro avere lo spazio per esibirsi in balzi ed acrobazie è fondamentale. I rami devono appartenere ad alberi da frutta o ad alberi cosiddetti sicuri, come salice, quercia, e pioppo.

Misure e Materiale

I materiali più indicati per la voliera sono il ferro e l’alluminio, non bisogna utilizzare il legno perché i petauri possono scalfirlo e soprattutto perché assorbe l’odore.
La voliera deve avere almeno un’area di 80 x 60 cm ed un’altezza di 180/200 cm. Ovviamente più l’ambiente sarà grande più le condizioni di vita del Petauro saranno migliori. Queste dimensioni sono il minimo per una coppia di esemplari, più cresce il numero di esemplari e maggiore è lo spazio necessario.

Temperatura ed Umidità

Il Petauro dello Zucchero soffre molto le basse temperature e le alte temperature, vive normalmente in una temperatura che varia tra 21 e 27°C questo range gli permette lo svolgimento delle normali attivita’ quotidiane, stimola l’ appetenza stessa dell’animale che ne è naturalmente influenzata e mantiene l’animale in salute.

Per brevi periodi può resistete a temperature anche molto piu’ basse e che possono sfiorare addirittura i 13° gradi; il petauro percependo il crollo delle temperature e sentendosi in pericolo per il freddo, non riuscendo a svolgere le proprie attivita’ e avendo difficolta’ a termoregolarsi, riduce al minimo ogni suo movimento, digestione e battito cardiaco rallentano, la temperatura corporea scende e l’animale entra in un vero e proprio stato di letargia. Se affrontato da un esemplare in salute e non protratto per giorni (peggio settimane) il petauro puo’ riuscire a sopravvivere senza troppe ripercussioni quali ad esempio alterazione del metabolismo, difficoltà digestive, nell assorbimento del calcio, formazione di fecalomi, se al contrario entra in questo stadio con qualche problema e/o lo stesso si protrae troppo a lungo, temperature molto al di sotto del range ideale possono risultare addirittura letali.

Senza esperienza nella gestione di questo animale è caldamente sconsigliato lasciarlo vivere sotto i 16 gradi per medio lunghi periodi.

Si deve fare particolare attenzione anche agli sbalzi di corrente e alle temperature molto elevate per evitare di causare danno da stress all’animale, bisogna infatti tenere in considerazione che pur vivendo allo stato selvatico in un ambiente tropicale, è un animale notturno, quindi svolge le sue attività nel momento più fresco della giornata in totale assenza della luce solare.
L’umidità può variare tra il 50 e il 65 percento, è bene evitare aria asciutta perché questi piccoli animali sono abituati in natura a vivere in ambienti molto umidi. Primo campanello di allarme sono le orecchie “accartocciate”, danneggiate per disidratazione della cartilagine che il clima secco comporta, seguono problemi alle mucose.

Posizione

Fatte queste considerazioni le situazioni seguenti dovrebbero essere evitate:
1. Mai tenere il nido esposto alla luce del sole durante il giorno, ad esempio di fronte ad una finestra, questo provocherebbe sbalzi di temperatura elevati.
2. Evitare gli sbalzi di temperatura, quindi oltre alle finestre porre attenzione anche alle porte o ai corridoi che comunicano direttamente con l’esterno.
3. Tenere lontano da qualsiasi unità a motore che genera calore e ad unità elettriche, anche i campi magnetici possono causare molto stress.